Il Macello della Comunità viene citato per la prima volta nel 1569 in occasione “dell’inchanto della becharia per fiorini 3.6”, poi del macello di Romano non si hanno più notizie fino al 1743.
Dal 1777 è registrato ogni anno l’appalto del Macello da parte della Comunità.
La Beccaria era aperta uno o due giorni la settimana e l’attività del “macellaro” era severamente regolamentata.
Adiacente il macello vi era la Ghiacciaia comunale per la conservazione delle carni; era compito del macellaio riempire a tempo debito la ghiacciaia; egli non poteva vendere ghiaccio fuori del territorio comunale e doveva somministrarlo gratuitamente ai “poveri infermi” dietro richiesta del medico comunale.
Rimane traccia della presenza dell’antico macello nella toponomastica locale: la “Salita ai macelli” è un’ampia scalinata che presenta su un lato uno scivolo in mattoni per il trasporto del ghiaccio dalla ghiacciaia alla strada pubblica.