S. Maria della neve - la festa
S. Maria della neve - la festa. Si festeggiava il 5 di Agosto nella chiesetta dedicata a Santa Maria della neve posta "an tal cantun ad Surcaria " e nell' incrocio tra Via Santa Maria e via Surcaria (ora via gen. Pavetti ). Nel 1651 viene data per esistente come risulta dalle relazioni delle visite pastorali. La festa aveva inizio con la novena (ossia per nove giorni prima veniva recitato il rosario e le litanie) che veniva annunciata dalla "ciuchëtta" del piccolo campanile a pinnacolo. I ricordi fanciulleschi mi riportano ad un polo di devozione e di aggregazzione, che veniva curato e predisposto dai priori: Pierino 'd Cavour e Angelu 'd Tesiu (forse - ma non lo ricordo con precisione - avevano sostituito Giuanotu 'd Cavour e Sandru 'd Lisandar!). Alcuni giorni prima gli uomini del cantone (cuj 'd Cavour, cuj d' Lisandar, cuj dij Pra, cuj dal Prevustin, Notu 'd Vaiu, Gildu, Luisin Maina, Carlin Bonello e altri) davano una mano al piazzamento " dal tendun " a copertura della strada che era costituito da quattro teli di juta della lunghezza di circa 15 mt. e 1 mt. di larghezza e veniva teso fra l'angolo della casa di Nani Basso e l'angolo della tettoia est di Geniu 'd Pavat mediante antenne e traverse in legno che venivano conservate di anno in anno nella sacrestia della chiesetta. Le donne del cantone (Carlota , Tugneta e Bina 'd cavour, Pina dij pra, Tugneta 'd Lisandar, Angiulina 'd maina, Rensa 'd tesiu, Teresa dal Prevustin, Michelina e Mariateresa Ciussi e altre) provvedevano alla preparazione della chiesetta mediante la pulizia, la preparazione dei tendaggi e delle "lingerie da altare" e l'addobbo con i fiori e il giorno della festa con la predisposizione delle panche sulla strada davanti alla chiesa. La funzione religiosa - annunciata dal suono solenne delle campane della torre - era officiata dal viceparroco di turno con la cantoria ordinaria (ricordo don Ottino e don Preverino) in quanto per il " prevost don Monti" non era festa di rango!!! . Terminata la funzione religiosa veniva celebrato il rito popolare: l'incanto! L' imbanditore storico era Giacu 'd ressia (che aveva mansioni anche di campanaro) a cui seguirono Prosperino 'd cavour e Stevu Micletu e poi, via via altri. Il cassiere era uno dei priori: Pierino o Angelo (non ricordo più con precisione). Di Giacu, in piedi sul sedile in pietra posto a fianco dell'ingresso della chiesa perchè fosse visibile a tutti, era tipica la presentazione "d'la mercansia" posta all' incanto: " ... a mila lire ...a mila lire (seguivano le offerte alla voce o a segni concordati) ... a mila e sinsent ... a mila e set ... a mila e set an tra dui ... a dui mila ... a dui mila e un ... a dui mila e dui ... a iè pi gnun ...a dui mila e tre ... aggiudicato!!! I prodotti e gli oggetti posti all' incanto erano offerti dalla popolazione: galuciu, pule, cubbie ad clumb, an-nie, cunì, euv, cavagnole o cassiêtte di prodotti dell'orto (come tumatiche, patate, paurun, siule, cusatin,ecc.) e della vigna ( paši, u-a, bêrgne, fij ecc.) prodotti per la casa e per la persona, dolci, bottiglie di olio, di vino e/o liquori e quanto altro generosamente la gente offriva. Nella contrattazione a voce avvenivano delle sfide al rialzo tra antagonisti che sollazzavano i presenti: famosa era la gara per accapparrarsi la bottiglia di "passito" offerta da Bori - Bori (Francesco Borio) il quale per riconoscere la sua bottiglia gli inanellava sul collo un nastrino rosso e al cui incanto dava la "voce" fino al punto di riportarsela a casa!! ...era un classico, come quello di Gaetan che portava un coniglio maschio e se ne aggiudicava un'altro per "cambiare la razza"! L'incanto durava anche oltre un'ora data la quantità di prodotti offerti e per finire in bellezza il pranzo dei contradaioli e aficionados naturalmente al "dopo". P.S. il rito dell'incanto avveniva (parlo degli '60) al tempo di S. Marta ( 29/07 priori : Guido 'd Donatu e Giovanni dal Majeur); di S. Grato ( ultima domenica di agosto priori: Venansio 'd la Mainota e Notu 'd Vaiu ; di S. Rocco (16/08 priori: Pinot d'la caneuva e .... Curbis - il papà di Maria Vittoria Enrico) e della Chiesa parrocchiale (08/09 priori: Pierino 'd Vaiu e ....non lo so più). ...alla prossima: "la maroda"!!!