Nel 1924 i proprietari della Borgata Cascine di Romano Canavese si sono costituiti in Società Cooperativa avente per scopo l'incremento dell'agricoltura, la trebbiatura e la macinazione dei loro prodotti agricoli sotto la denominazione di "Società Cooperativa LA CASCINESE".
Con atto rogito notaio Riccardini del 24 novembre 1924 in Romano Canavese e registrato in Strambino in data 1⁰ dicembre 1924, sottoscritto per delega dai sigg. Spiller Giuseppe fu Antonio, Biava Domenico fu Giacomo, Chieno Giovanni fu Giovanni, Ardissono Giacomo Giovanni fu Luigi e da Enrico Carlo fu Vincenzo, veniva costituita la già menzionata Società e adottato il relativo Statuto composta da n. 32 articoli.
Con decreto n. 519 del 13-12-1924 il Tribunale di Ivrea ne approvava la costituzione.
Tutti i soci sono obbligati a servirsi delle macchine sociali per la coltivazione dei loro terreni per la trebbiatura e per la macinazione dei loro prodotti, nonché a cooperare all'incremento della Società combattendo la concorrenza privata.
Il patrimonio sociale è costituito da:
a) dalla tassa di ingresso dei soci fissata in lire cinquanta,
b) dalle azioni del valore nominale di lire cento sottoscritte dai soci,
c) dalle percentuali di utili, l'assemblea destinerà annualmente al fondo di riserva,
d) da premi, da sussidi, da proventi e donazioni che eventualmente perverranno alla Società; per cui il Capitale sociale iniziale ammonta a complessive lire 60.000,00.
I soci hanno diritto:
a) di avere corrisposto un interesse di lire cinque per cento delle azioni da essi sottoscritte,
b) di partecipare alla ripartizione degli utili netti nella gestione in parti proporzionali all'uso che essi faranno dei macchinari sociali,
c) di votare nelle Assemblee e di essere eletti a cariche sociali.
Il Consiglio d'Amministrazione, nominato dall'Assemblea dei Soci, è composto da quindici membri che durano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Annualmente sarà rinnovato un terzo dei componenti: nei primi due anni i consiglieri da rinnovare si estrarranno a sorte; negli anni successivi saranno rinnovati coloro che avranno compiuto il triennio.
Il consiglio elegge al suo interno un Presidente, un Vicepresidente, un Segretario ed un Tesoriere che, a seguito delle votazioni, risulta essere così composto:
presidente: Pavetto Michele fu Domenico,
vicepresidente: Biava Domenico fu Pietro,
Segretario: Ardissono Giuseppe fu Giuseppe,
tesoriere: Ardissono Giacomo Giovanni fu Luigi,
consiglieri:
Biava Domenico fu Giuseppe,
Asilo Antonio fu Massimo,
Ardissono Giacomo fu Francesco,
Enrico Carlo fu Vincenzo,
Spiller Giuseppe fu Antonio,
Ardissono Giuseppe fu Antonio,
Ardissono Giacomo fu Martino,
Ardissono Domenico fu Michele,
Chieno Giovanni fu Luigi,
Chieno Giovanni fu Giovanni,
Grosso Antonio fu Giuseppe.
... vengono inoltre eletti nel Comitato dei Sindaci con funzioni di probiviri in caso di controversie tra l'amministrazione e i soci, i sigg.
effettivi:
Ottello Giacomo fu Antonio
Enrico Giovanni fu Giuseppe,
Spiller Giuseppe fu Antonio
supplenti:
Pavetto Francesco fu Pietro
Ardissono Gio-Martino fu Giacomo.
Beni strumentali:
a) una locomobile a vapore Rustom mod. E.
b) una trebbiatrice M.A.I.S mod. F 22 di Suzzara (MN).
c) una imballatrice mod.
d) un immobile con annesso sito pertinenziale di tavole 80 circa, denominato "Mulino Prelle" di proprietà del Comune di Romano Canavese, ma concesso in comodato per un periodo di anni dieci rinnovabili.
In data 19 aprile 1935 XIII e.f. il Tribunale di Ivrea con decreto n. 742 reg. ad Ivrea il 25.04.935 XIII modificava lo Statuto trasformando la ragione sociale in "Società Anonima Cooperativa La Cascinese" e apportando modifiche allo Statuto in particolare all'art. 1 aggiungendo fra gli scopi societari ..."l'aiuto reciproco nel caso di danno per incendio." e limitando la durata a anni Quaranta anziché illimitata prevista originariamente.
In questo periodo avviene la cessione in piena proprietà dello stabile "Mulino Prelle" dal Comune di Strambino Romano alla Società così come risulta dai dati catastali fino al 1998, anno in cui venne riacquistato dal Comune di Romano Canavese a titolo di usucapione ed in forza di sentenza del Tribunale di Ivrea del 04.06.1998 rep. n. 301.
Un simpatico aneddoto è avvenuto all'inizio operativo della Società quando in occasione dell'acquisto dei macchinari necessari alla trebbiatura, tant'è che il tesoriere Ardissono Giacomo Giovanni (detto Gurgat) insieme ai consiglieri Asilo Antonio (nonno di Tony 'd Rosi) e Chieno Giovanni (nonno di Gianni dal Pasiant), delegati dal Consiglio dei soci, si erano recati in quel di Suzzara presso la ditta M.A.I.S per prenotare la trebbia e l' imballatrice ed a depositare l'anticipo del prezzo da perfezionarsi al momento della consegna alla Stazione ferroviaria di Strambino. Il tesoriere, depositario del fondo cassa della società, conservava i denari all'interno di un camino in disuso della propria casa sita in canton Gurgo (l'ultima ad est, ora di proprietà di Bertacco) non si accorgeva che i topi avevano rosicchiato le banconote asportandone in parte i numeri di serie, per cui il pagamento non venne accettato e dovettero ritornare al paesello a mani vuote. L'operazione finì comunque bene in quanto la Banca effettuò la conversione delle banconote fallate presso la Banca d'Italia.
La società cessa praticamente l'attività di trebbiatura a cavallo dell'anno 1960, a causa della rottura del "bateur" (rullo battitore) della trebbia causato dall'incoscienza e balordaggine di uno dei "servant" (lavorante al seguito dell'apparato relativi alla trebbiatura per il trasferimento, riposizionamento ed il funzionamento della stessa) tutt'ora vivente.
Continua però l'attività molitoria del mulino fino ai primi anni settanta i cui ultimi conduttori sono stati nel tempo il "moreto (...), Giaco dal caglier (Cordera) e in ultimo il bo-on (Enrico...)" il cui ricordo infantile dello scrivente di quest'ultimo è l'immagine di un vecchiotto accompagnato da un asino con carretto che percorre le vie della borgata a fare le consegne del macinato.
... mi sono avvalso del contributo di Tony 'd Rosi uno dei depositari dei ricordi e degli aneddoti della borgata di Cascine.