an capel cun ij man-nie

Domenica scorsa, primo corrente, un tragico fatto ha profondamente commosso la tranquilla popolazione di Romano Canavese.
Verso le quattro pomeridiane, nella borgata di Cascine, e propriamente nel recinto della cascina degli eredi dell'avv. Giacomo Bellono (al Palass an t'ij Bose al n⁰ 19 - ora di proprietà dei sigg. Violino!), si intese la detonazione di quattro colpi di arma da fuoco succedutisi l'un l'altro a breve intervallo.
Che cosa era accaduto?
Il rumore dei colpi chiamò naturalmente gente in quella casa, che colà giunta si trovò purtroppo davanti ad un dramma, che aveva avuto per epilogo una donna gravemente ferita ed un morto.
Ecco il fatto.
Il signor Bellono Luigi, sui 50 anni (in effetti 45 anni e figlio di Giacomo - avvocato - e di Marchetti Angelina) ricevitore del registro¹ a Voltri, trovavvi provvisoriamente in aspettativa nella sua cascina di Romano per motivi di salute.
In quel giorno era insorto tra lui e la sua moglie Vezzagli Eugenia di Mortara, di anni 29, un gravissimo diverbio, a quanto pare per un motivo di "gelosia".
Dopo essersi alcun poco bisticciati, il Bellono dava di piglio ad un fucile da caccia a due colpi a retrocarica e, armatolo di bozzoli a quadrettoni, sparava contro la moglie due colpi, ferendola alla coscia destra e sfracellandole la mandibola inferiore.
Dopo di ciò il Bellono, persuaso di averla uccisa, si chiudeva in una camera vicina, armava di nuovo il fucile com altri due bozzoli, e appoggiatoselo sotto il mento, col piede faceva scattare i cani. Entrambi i colpi esplodevano, asportandogli completamente la parte destra del capo e facendone schizzare le cervella fino alla volta della camera.
L'infelice fu trovato disteso a terra cadavere, col fucile stretto fra le ginocchia; accanto a lui i due bozzoli vuoti che avevano servito a sparare alla moglie.
La morte fu naturalmente istantanea
Nella stessa camera fu trovato infranto uno specchio che era appeso al muro, colpito forse da un pezzo d'osso del cranio.
La moglie venne prontamente soccorsa. Alle domande che le venivano fatte, avendo essa perduto la favella, rispondeva scrivendo e conservando la massima calma.
Mercoledì scorso veniva trasportata a Torino e ricoverata verso le ore tre pomeridiane all'ospedale S. Giovanni, ove, a quanto dice la "Piemontese", si accertò che le ferite non presentano caratteri di gravità.
I coniugi Bellono lasciano nella desolazione e nel pianto due bambine, l'una di dieci e l'altra di cinque anni.
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¹ Impiegato addetto ad incassare somme di danaro per conto dell'ufficio del registro.

( ... dalla Sentinella del Canavese, 6 aprile 1894 ).

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