I salami crescono sugli alberi?
Il Comune di Romano, dalla ricostituzione a comune nel '47 era ritornato proprietario di circa 270 giornate di terreno (pari a 103 ht.) delle oltre 400 giornate originarie (pari a 150 ht.) prima della confluenza, obbligata, nel nuovo comune di Strambino Romano avvenuta nel '23 (una giornata piemontese corrisponde ad una superficie di 3810 mq. divisa in 100 tav. di mq. 38,1).
Nel periodo fascista l'amministrazione comunale dell'epoca (di fatto strambinese!) ne vendette circa 130 gg. Di quelle rimaste, circa 200, erano coltivabili e il restante destinate a boschi cedui e a incolti improduttivi.
Considerato che i contadini fino agli anni '50 lavoravano solo quello che erano in grado di coltivare e bastante per una sussistenza decorosa di una famiglia media, il comune dava in concessione alcune zone agrarie di buona fertilità agli abitanti di Romano che ne facevano richiesta. Dalle carte conservate nell'archivio comunale risultava che le regioni "Partite - Tocco - Isola - Sopraisola - Verna - Poarello di sopra - Salicieto" venivano divise in appezzamenti da 25 - 50 - 100 tav. che venivano assegnate all'asta ogni triennio per coltivazioni a granella o foraggere. Le altre aree pianeggianti, ma meno fertili, il comune le destinava alla coltura del pioppo per circa 150 gg. I proventi derivanti dagli affitti e dalla vendita dei pioppi costituiva pertanto una parte rilevante delle entrate del bilancio comunale. I piantamenti venivano eseguiti a scalare, ossia: ogni anno si provvedeva ad impiantarne circa 10 gg. e considerato che il periodo di coltura del pioppo per arrivare a maturazione è di circa 15 anni e man mano che i lotti erano utilizzati, venivano prontamente reimpiantati, per cui il Comune poteva disporre di una entrata finanziaria annuale proveniente dalla vendita di circa 1000 pioppi. Gli amministratori comunali di allora non disponevano di cospicui introiti percui dovevano ingegnarsi a sopperire alle necessità finanziare con quello di cui disponevano.
Le operazioni di piantamento delle pioppelle e lo stradicamento delle ceppaie nei pioppeti venivano effettuate mediante l'utilizzo di manod'opera romanese disponibile nelle more dei lavori nei campi e necessitante di risorse finanziarie per rimpinguare lo scarso e mai troppo fabbisogno economico famigliare. Questo sistema di coltivazione fu praticato fino a metà degli anni '60 poi, vuoi per la caduta del prezzo di vendita del pioppo, vuoi per l'aumentata richiesta di terreni da coltivare da parte dei contadini residenti, vuoi per la scarsa disponibilità di manod'opera stagionale (l'Olivetti aveva assorbito praticamente tutta la forza lavoro disponibile!) che per l'introitazione di altre fonti finanziarie di più facile e sicuro reperimento, venne man mano trascurata.
L'ultima piantumazione operata dal comune fù a inizio anni '80 (sindaco Mariastella Paneghel - vicesindaco Toni 'd Rosi) in cui venne deciso di realizzare un nuovo piantamento in regione "valetta" posta tra il Chiusella e la regione Saliceto, verso il confine con Pavone, per una superficie di circa 2 gg. L'operazione fù possibile perchè diventarono disponibili i "pensionati" olivettiani che non erano più interessati alla coltivazione della terra e dalla disponibilità dell'attrezzatura di cui il comune si era dotata.
La squadra reclutata era composta da Tilio dël Fiò, Ernesto Peloso, Giaco dël Marcheis, da Nata (Talino Giantoni) e diretti dal cantoniere Dorelli (Gianni Francescato).
Dopo aver provveduto al disboscamento e alla pulizia dell'appezzamento da piantumare, e aver provveduto all'acquisto delle "arbrine" (pioppelle), i "braccianti" iniziarono i lavori con l'intervento del geometra comunale (il bocia danà ... cresciuto!) che con lo squadro agrimensore e le paline e utilizzando i "loaton" come segnaposto!!! (invenzione di Dorelli !!!) provvedeva al tracciamento dei filari.
Terminati i preparativi veniva dato inizio allo scavo delle buche e al piantamento delle pioppelle: 200 circa (una per ogni tavola); si iniziava alle ore 8 del mattino e si proseguiva fino alle 5 del pomereggio (la sosta del mezzogiorno non veniva fatta perchè i lavoranti la ritenevano controproducente in quanto la distanza tra casa e il posto di lavoro era di circa 6 km.). Si accontentavano di un frugale pasto al sacco uso quello dei muratori!
Lavorarono una settimana circa con ottimi risultati: non mancavano gli scherzi e gli sfottò; ricordo un gavettone memorabile al Nata per aver "stermato" (nascosto) la roncola a Tilio convinto di averla persa in Chiusella (dovevano scendere in riva al torrente per approvvigionarsi di acqua con i secchi per bagnare le radici delle piantine prima di interrarle).
A fine lavori, con la complicità di Dorelli, il "bocia danà" pensò bene di organizzare una costinata sul bordo della strada del "Salasai" se non altro per gratificare in qualche modo l'impegno profuso dai valenti "pensionati" a favore della comunità (non gratis sia ben inteso!).
Dorelli provvedeva a fare la spesa e a procurare la tavola e le sedie facendosele prestare dalla Pro loco e con il trattore e il tamagnon che veniva utilizzato ogni giorno come mezzo di trasporto, all'insaputa dei lavoranti e poco distante dal luogo di lavoro, all'ombra del filare di roveri posti in margine alla strada sterrata, fu approntata la griglia per ⁰cuocere le costine e le salamelle (i loaton venivano perfettamente a taglio!!)
Giunto mezzogiorno Tilio, Ernesto e Giaco, vedendo a poca distanza il rimorchio con il trattore che utilizzavano come mezzo di strasporto per andare e venire, si avvicinavano ignari e rimasero sorpresi di trovarsi di fronte ad una tavola imbandita di tutto punto, con il vino nel secchio del ghiaccio, il pane fresco, i salami appesi ai rami dei roveri, benchè avessero subodorato qualcosa dal profumo di costine che si diffondeva nell'aria.
Non se lo fecero dire due volte e si fece festa fino al tardo pomeriggio in onore al lavoro fatto e al piacere della tavola e ... in barba al comune per avergli fregato mezza giornata di lavoro (da buoni dipendenti pubblici)!
... e poi dicono che non è vero che i salami crescono sugli alberi !!!!